Centro per la Cultura
2011-06-30 20:30

ZERI ASSOLUTO. Storico dell`arte, collezionista, polemista

Mairania 857 in collaborazione con l`Ufficio Cultura italiana della Provincia di Bolzano

La figura sfaccettata ed innovativa di Federico Zeri, notissimo storico dell`arte italiana: in occasione della mostra “Il capolavoro non esiste”, organizzata dalla Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige e dall`Accademia Carrara di Bergamo presso il Museo Diocesano di Bressanone. Con il Prof. Andrea Bacchi dell`Università degli Studi di Trento. La serata termina con un intrattenimento musicale del chitarrista David Torri e con un rinfresco. Ulteriori informazioni nella pagina interna

Sulla scorta di un crescente confronto culturale fra la città di Merano e quella di Bressanone, e sposando la visione di una cultura sempre più diffusa sull`intero territorio provinciale, l`associazione meranese Mairania 857 ha voluto fortemente dare un contributo alla mostra Il capolavoro non esiste, attualmente in corso presso il Museo Diocesano di Bressanone. L`importante evento espositivo è stato realizzato grazie alla proficua sinergia che si è venuta a creare negli ultimi anni fra l`Ufficio Cultura italiana della Provincia di Bolzano e l`Accademia Carrara di Bergamo.
Come controparte meranese alla bella iniziativa brissinese, Mairania 857 organizza per giovedì 30 giugno un`importante conferenza sull`eclettica personalità di Federico Zeri, dal titolo emblematico: Zeri Assoluto. Storico dell`arte, collezionista, polemista.
Dopo le esposizioni ospitate l`anno scorso a Bolzano e Merano, è ora la volta di Bressanone, che accoglie in questi mesi, presso il Museo Diocesano, le opere donate dal famoso critico d`arte Federico Zeri all`Accademia Carrara.
Quella di Federico Zeri è stata una delle più apprezzate personalità del Novecento artistico italiano. Nato nel 1921 a Roma, di famiglia borghese di lontane origini mediorientali, ma romana dal XIV secolo, circondato fin dalla prima infanzia dalle bellezze architettoniche ed archeologiche della capitale e successivamente dallo scempio prodotto dagli eventi bellici, Federico Zeri sviluppa precocemente una sensibilità straordinaria per l`arte. Incoraggiato ad approfondirne lo studio dallo storico dell`arte e celebre docente universitario, Pietro Toesca, rivela ben presto una capacità analitica fuori dal comune, che lo porterà, nel giro di breve, ad essere riconosciuto come critico di infallibile fiuto e ad ottenere incarichi prestigiosi nella catalogazione e nella curatela di musei, gallerie e collezioni private.
Brillante, ironico, dotato di una cultura eterogenea e profondissima, mai espressa con toni ampollosi o compiaciuti, si autodefinisce “uno storico mancato prima che uno storico dell`arte”, per il suo interesse ad ampio spettro per le vicende artistiche che ritiene sempre, imprescindibilmente legate alle vicende sociali e storiche. Zeri non fu, tuttavia, un intellettuale accademico e per questo rimase sempre un outsider rispetto all`ambiente ufficiale dell`arte italiana, cui non risparmiò critiche aspre, esternate il più delle volte con una vis polemica priva di compromessi.
È entrato negli annali della storia dell`arte il caso delle teste di Modigliani ritrovate in un canale a Livorno nel 1984, che il gotha della critica accademica non esitò a decretare come autentiche. Inizialmente unica voce fuori dal coro fu quella di Federico Zeri, che sostenne con forza la versione del falso ed invitò i falsari a presentarsi pubblicamente, cosa che fecero di lì a poco, screditando così un`intera élite di esperti.
Se è vero che nemo propheta in patria, la sua incontrovertibile capacità analitica trovò, tuttavia, terreno fertile oltreconfine ed è a tutt`oggi internazionalmente riconosciuto come il più importante storico e critico d`arte del Novecento italiano. A lui si deve la curatela del Paul Getty Museum di Malibu e delle collezioni italiane del Metropolitan Museum di New York e del Walters Art Museum di Baltimora, oltre che di numerose, inestimabili collezioni private d`oltreoceano e d`Europa.
Federico Zeri muore nel 1998 lasciando decine di pubblicazioni sull`arte, scoperte di maestri prima non riconosciuti, autenticazioni puntigliose ed una collezione raffinatissima di opere d`arte, composta principalmente di scultura, sua grande passione, che ha lasciato a diversi musei italiani, fra cui il Poldi Pezzoli di Milano, l`Accademia Carrara di Bergamo nonché alla Fondazione Federico Zeri dell`Università di Bologna che conserva la sua amplissima fototeca.
A comporre un ritratto a tutto tondo della sua personalità intrigante sarà il Professor Andrea Bacchi, docente di storia dell`arte all`Università di Trento ed autore di diversi saggi sulla scultura del Rinascimento e della modernità, nonché di alcuni articoli sullo stesso Zeri.
Bacchi traccerà le linee fondamentali del personaggio, nei ruoli, in lui compresenti, di storico dell`arte apprezzatissimo all`estero tanto quanto osteggiato in Italia, di profondo conoscitore della materia, spesso unica voce fuori dal coro nello smentire attribuzioni errate, come nel citato caso delle teste di Modigliani, di viaggiatore e scopritore curioso ed instancabile, di collezionista raffinato ed eclettico, di intellettuale non retorico, capace di scrivere di contenuti elevati mantenendo uno stile asciutto ed essenziale, quasi anglosassone, di polemista coraggioso e veemente, che con i suoi affondi critici ha saputo spesso toccare il nervo scoperto del sistema artistico e culturale italiano, denunciandone gli scempi e gli abbandoni, le incongruenze e la sostanziale ignoranza.
Coordinamento generale: Dott. Tiziano Rosani
Informazioni e Ufficio Stampa: Dott.ssa Giorgia Lazzaretto – giorgia.lazzaretto@gmail.it – 335 6943110
Con il sostegno di: Ufficio Cultura italiana della Provincia di Bolzano,
In collaborazione con: Associazione La Pira, Centro Studi e Ricerche Palladio, Circolo Culturale San Vigilio, Circolo Idea, ES Contemporary Gallery, Merano Arte, Passirio Club Merano, Società Dante Alighieri, White Art Gallery.