Un racconto visivo del fotografo Alexey Pivovarov che ripercorre i paesaggi, i luoghi, i volti e gli ambienti che hanno incontrato lo sguardo e il respiro di Tiziano Terzani per molti anni. Ma oltre a questo, ci ha presentato anche un modo di concepire la vita estraneo a noi occidentali: quello incarnato dall’Oriente.
L’artista seguendo l’insegnamento della Montagna Orsigna, dove ha scelto di vivere, invita ognuno di noi a interrogarsi sul nostro personale rapporto con la Natura: fonte primaria a cui attingere per raggiungere il significato profondo del vivere, per dare valore alle nostre esistenze attraverso quel modus vivendi che spesso riassumiamo col termine di “Spiritualità”.
Inaugurazione: venerdì 14/06/2024, ore 18:00
Durata della mostra: dal 15 al 29/06/2024
Orari di apertura: lunedì-sabato ore 15:30 – 22:30
Entrata libera
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Nato nel 1980 nella città industriale di Tchelyabinsk, negli Urali meridionali, in Russia.
Nel 2004, ha vinto il primo premio del concorso fotografico nazionale del Corriere della Sera, grazie al quale ha frequentato un workshop con Gianni Berengo Gardin. Ha poi iniziato a lavorare nell’editoria, prima a Milano con l’agenzia Prospekt Photographers e poi ha lavorato a progetti fotografici che lo hanno portato in India, Nepal, Azerbaijan, Egitto, Russia e Italia per riviste italiane e internazionali.
Ha collaborato con National Geographic, Marie Claire, L’Espresso e altri. Dal 2007 ad oggi, è stato fotografo della rivista Baku.
Ha partecipato alla realizzazione della parte fotografica del libro “Perché agli italiani piace parlare del cibo”; un itinerario attraverso la storia, la cultura e le abitudini di Elena Kostioukovitch con un’introduzione di Umberto Eco. Il libro è stato tradotto in diverse lingue e pubblicato in tutto il mondo.
Ora il suo interesse si concentra sulla sfera della fotografia poetica, come definita da un grande fotografo dell’agenzia Magnum, Georgy Pinkhassov, da cui ha appreso la visione della luce, che ci porta al di là della forma e ci permette di catturare momenti non solo in modo documentaristico, ma consente a ogni singola fotografia di diventare un universo parallelo.
Dopo la pandemia, si è trasferito con la sua famiglia nel borgo di Orsigna, un piccolo villaggio nell’Appennino tosco-emiliano.
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“Dopo tante avventure intorno al mondo e tanti amori per il Vietnam, la Cina, il Giappone e ora per l’India, mi domando se questo luogo non sia il mio vero, ultimo amore”
Così scriveva Tiziano Terzani riguardo all’Orsigna, quel territorio d’alta quota – una manciata di minuscoli borghi nascosti tra i boschi dell’Appennino Pistoiese, e raggiungibili, a volte con fatica, attraverso una strada tortuosa – che, per tutta la vita, era stato il suo rifugio, il luogo in cui sentiva la necessità di tornare ogni estate. E dove, prossimo alla fine della sua permanenza su questa terra, aveva deciso di intraprendere una personalissima ricerca sul significato, intimo e profondo, sul senso dell’esistenza e sul rapporto tra l’Uomo e la Natura.
A vent’anni dalla morte del grande giornalista, scrittore, viaggiatore instancabile per mondi lontani (e riconosciuto maestro spirituale), il ricordo del suo rapporto con questo particolare ambiente naturale, viene sapientemente restituito dalla narrazione poetica degli scatti di Alexey Pivovarov. Ogni sua fotografia rappresenta una tessera a comporre uno scenario corale di grande impatto emotivo che raccoglie e interpreta l’eredità dell’amore che Tiziano Terzani provava e trasmetteva, in ogni suo scritto, in ogni sua azione e soprattutto in ogni sua non azione, fatta di ricerca spirituale che mutuava dalla sua conoscenza del sapere dell’Oriente, per l’Orsigna e i suoi abitanti. Il progetto fotografico di Pivovarov, prodotto interamente dal Centro per la Fotografia Contemporanea 00A, svela non solo i luoghi nel loro ciclico, inesorabile reinventarsi con l’alternarsi delle stagioni, ma soprattutto le persone che li abitano e li rispettano praticando una virtuosa economia di sussistenza.
L’artista seguendo l’insegnamento della Montagna Orsigna, dove ha scelto di vivere, invita ognuno di noi a interrogarsi sul nostro personale rapporto con la Natura: fonte primaria a cui attingere per raggiungere il significato profondo del vivere, per dare valore alle nostre esistenze attraverso quel modus vivendi che spesso riassumiamo col termine “Spiritualità”.
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Eventi collaterali
Caffè Filosofico – lunedì 17/06/2024 – ore 18:00
Documentario – martedì 25/06/2024 – ore 20:30