di Pier Paolo Pasolini, con Monica Trettel, regia Nazario Zambaldi, suoni di Stefano Bernardi. «Un pesciolino», questo è il titolo dell´atto unico che Pier Paolo Pasolini scrisse nel 1957, probabilmente ispirato da Laura Betti, e che, tuttavia, non fu mai rappresentato. «Un pesciolino» fu scritto dal giovane Pasolini per Adriana Asti che poi non lo recitò mai. Siamo negli anni di “Ragazzi di vita”, “Una vita violenta” e delle “Ceneri di Gramsci”, ma il testo è intriso di una leggerezza e di un´ironia assente nella grande produzione pasoliniana degli anni Sessanta: soltanto una serie di episodi amorosi che si rincorrono nella memoria della protagonista. Il testo ha un impianto da teatro dell´assurdo con echi che fanno pensare sia ai “Giorni felici” di Samuel Beckett che alla “Cantatrice calva” di Eugène Ionesco. Il lavoro completa il dittico “sulla memoria” aperto dal monologo “Amos”, testo di Andrea Rossi, messo in scena da Zambaldi nel 2012. Produzione Teatro Pratiko, associazione culturale – CRATere festival. Ingresso 5,00 euro