Centro per la Cultura
2011-09-28 20:30

Osama

Mairania 857, Trait d`Union e Fondazione UPAD

Di Siddiq Barmaq – Afghanistan 2003 – 83’. Introduzione di Ricciarda Cavosi. Tre donne, una ragazzina di 12 anni, sua madre e sua nonna, sono sopravvissute sole alle violenze che portano all’avvento del regime talebano. Senza un uomo non possono lavorare né uscire di casa. La figlia diventerà il loro uomo fino alla scoperta e alla punizione finale, la più grave: il ritorno alla condizione di donna sotto un regime talebano. Nell`ambito del ciclo “Sguardi sul mondo. Cinema e intercultura”. Ulteriori informazioni nella pagina interna

Sguardi sul mondo. Cinema e intercultura: la rassegna
Il cinema, da sempre, racconta storie e queste storie ci raccontano il mondo: quello che conosciamo e quello che ignoriamo. E le storie viaggiano con le persone, quelle stesse che oggi, con numeri, problematiche e vissuti impensabili fino a qualche tempo fa, raggiungono la nostra terra e i nostri paesi rendendo il mondo quel villaggio globale descritto ormai da molti analisti.

Tornando ad utilizzare il linguaggio cinematografico per parlare di immigrazioni e di nuove culture, Mairania 857, insieme all’associazione Trait d’Union e a Fondazione UPAD, propone dal 21 settembre al 12 ottobre al Centro per la Cultura di Merano un nuovo ciclo di “Sguardi sul mondo. Cinema e intercultura” tutto declinato al femminile.

I quattro film che lo costituiscono raccontano infatti di donne coraggiose, che dall’Afghanistan al Belgio, dal Perù al Senegal, vivono, seppur in contesti molto diversi tra loro, situazioni istituzionali e sociali oppressive e violente. Donne che entrano in conflitto con leggi e norme, spesso dettate unicamente dalla tradizione e dalla paura, che le limitano nella libertà e che lottano, non sempre con successo, per il diritto di riappropriarsi della propria dignità di donna e della propria autonomia.

Di volta in volta la visione e la comprensione dei film verrà facilitata grazie ad una introduzione proposta anche da persone originarie degli stessi paesi e delle stesse culture narrate nei film e che ora risiedono e lavorano stabilmente in Alto Adige.