Centro per la Cultura
2018-08-29 20:30

A qualcuno piace caldo

Mairania 857

di Billy Wilder – USA 1959 – 120´
Commedia di grandissimo successo, imperniata sulla tematica del travestimento con implicazioni sessuali insolite per la Hollywood di allora, “A qualcuno piace caldo” accumula gag su gag con un incessante effetto comico, tra fughe, inseguimenti e ambigui equivoci. La classica struttura del film gangster degli anni Trenta viene piegata alle esigenze dell´umorismo di Wilder, che tra una risata e l´altra, non manca di infilare una penetrante critica della società americana fondata sulle apparenze. Se il duo Tony Curtis e Jack Lemmon costituisce l´irresistibile perno comico del film, Wilder ha fatto della Monroe l´icona indimenticabile d´una bellezza insieme perfetta e spiritosa.
Nell´ambito di “Mercoledì Cinema. Billy Goes to Hollywood”. Entrata libera

Billy Goes to Hollywood
I registi austro-ungarici nella fabbrica dei sogni
13.06 – 29.08

Fra gli anni Venti e gli anni Trenta, un pezzo, vasto e consapevole, della vecchia Europa, per voglia o per forza, si rifugia tra le braccia della più potente industria culturale del Novecento e crea molti prototipi che, a tutt’oggi, imprimono una sorta di copyright al cinema americano, quello di consumo come quello di autore. Tra i viaggiatori che varcarono l’oceano, provenienti dai territori dell’Impero austro-ungarico, molti sono i nomi celebri: Erich von Stroheim, Josef von Sternberg, Fritz Lang, Billy Wilder, Michael Curtiz, Otto Preminger, Fred Zinnemann e altri ancora. Quella migrazione costituì una sorta di atto fondante, seppure forse inconsapevole, di una nuova estetica del cinema. Innovazioni formali, cambiamenti linguistici, temi realistici o fantastici, stili ardimentosi, mutazioni sceniche, che hanno plasmato il cinema americano fino a modificarne in profondità l’assetto e l’immagine, partono tutti da lì. Prima di allora solo l’inglese Chaplin aveva rivoluzionato in una maniera altrettanto forte quel cinema.