Centro per la Cultura
2015-05-27 20:30

A che serve un poeta. La storia vera di Danièl Varujan, armeno, nato il 20 aprile 1884, ucciso il 26 agosto 1915

Mairania 857

Nella ricorrenza del centenario del genocidio degli armeni, uno spettacolo di teatro e musica che racconta la storia poco conosciuta di Danièl Varujan, poeta barbaramente assassinato nel 1915. Scritto e diretto da Paolo Domenico Malvinni, con Sabrina Simonetto (voce narrante), Daniel Demircian (violino), Pino Angeli (chitarra), Federico Magris (violoncello) e Fabio Rossato (fisarmonica). Lo spettacolo sarà preceduto da una breve introduzione dell´autore. Entrata libera. Ulteriori informazioni nella pagina interna

“A CHE SERVE UN POETA. La storia vera di Danièl Varujan, armeno, nato il 20 aprile 1884, ucciso il 26 agosto 1915″

In scena: Sabrina Simonetto (voce narrante)
Daniel Demircian (violino)
Pino Angeli (chitarra)
Federico Magris (violoncello)
Fabio Rossato (fisarmonica)

Spettacolo di teatro e musica scritto e diretto da Paolo Domenico Malvinni

Il Medz Yeghern (Grande Crimine), il primo grande genocidio del XX secolo, raccontato scegliendo una storia esemplare, quella di Danièl Varujan, poeta barbaramente assassinato nel corso dell´ancora poco conosciuto genocidio degli armeni del 1915.
Le poesie di Varujan, ritrovate dopo lunghe e appassionate ricerche tra i beni sequestrati agli armeni, sono diventate memoria e simbolo per le genti armene sparpagliate nel mondo. “Perché, puoi tentare di eliminare un intero popolo, ma basta che resti qualcuno, qualcosa, una parola bene-detta, che da questa può ricrescere tutto”, come recita la narratrice nel corso della toccante narrazione.

“A che serve un poeta” vede intrecciarsi le splendide poesie simboliste di Danièl Varujan con i racconti popolari arguti e fantasiosi che lo stesso Varujan si era ripromesso di raccogliere prima di essere trucidato. Si tratta di storielle brevi, argute barzellette condite di ironia, capaci di rompere la durezza della vita con la potenza di un sorriso.

Le musiche eseguite in scena sono tutte di compositori armeni: la bellissima “Gru” e il “Quartetto su temi armeni” sono di Padre Komitas (anch´egli arrestato il 24 aprile 1915); “Alay Bar” e “Madnus Agi Mavi”, sono riscritture da brani popolari con arrangiamenti del maestro Pino Angeli; la notissima “Danza delle spade” è del maestro Aram Khachaturian, e la struggente “Broken arm” è del jazzista Arto Tunçboyaciyan. Non mancano intervalli a tema del maestro Angeli e una focosa improvvisazione su temi armeni di Fabio Rossato.

Voce in armeno (registrata), Alfred Hemmat Siraky

Lo spettacolo è co-prodotto dal Conservatorio Bonporti di Trento – Sezione di Riva del Garda, e ha ottenuto il patrocinio del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani.

Precederà lo spettacolo un intervento introduttivo dell´autore, con segnalazione di libri per approfondire l´argomento.